Il Ciclo di Seminari, declinato in cinque incontri, fa parte di un progetto più esteso che ha lo scopo di ripercorrere l’evoluzione del complesso e controverso concetto di rapporto mente-corpo che ha interessato la psicoanalisi fin dalle origini ed è attualmente al centro di un fecondo dibattito.
Il progetto proposto, che non può essere esaustivo, vista l’impossibilità di approfondire tutti i numerosi contributi teorici e clinici sviluppati in ambito nazionale e internazionale, è il frutto di una sintesi che ha fatto seguito ad un vivace e lungo dibattito avvenuto tra i Soci della SIPP della Sezione Lazio Umbria Abruzzo.
Nei Cinque Seminari che compongono questo Primo Ciclo si parte da un approfondimento del concetto mente-corpo (I SEMINARIO) per poianalizzare il pensiero di Freud (II SEMINARIO), di Ferenczi e Groddeck (III SEMINARIO), di Bion (IV SEMINARIO) e di Winnicott (V SEMINARIO), attraverso un dialogo tra i relatori in cui gli aspetti teorici possano trovare riscontro nella clinica.
Il ruolo del corpo fu inizialmente sottolineato da Freud come luogo dell’espressione della patologia psichica: le “neuropsicosi da difesa”, in seguito concettualizzate come “psiconevrosi”, sono caratterizzate dal meccanismo psichico della “conversione” somatica, espressione simbolica di un conflitto psichico inconscio. In seguito, con lo sviluppo della seconda topica, il ruolo del corpo assume un’ulteriore importanza in quanto fondamentale per la costruzione dell’Io che “può dunque venire considerato come una proiezione psichica del corpo” (Freud 1928).
Sulla scia del pensiero freudiano si colloca Groddeck, medico internista e «analista selvaggio», che si appassiona alla psicoanalisi e la utilizza come strumento terapeutico per la cura delle malattie organiche.
Sándor Ferenczi, tra gli allievi più brillanti del Maestro e in contatto con Groddeck, fu tra i primi ad intuire che le idee inconsce potessero essere responsabili di un processo trasformativo a livello fisiologico arrivando a parlare di memoria corporea.
Bion, rimanendo vicino al pensiero sia freudiano che kleiniano, secondo il quale le manifestazioni corporee possono essere considerate propulsori del funzionamento mentale, si dedicò allo studio di come lo sviluppo del pensiero fosse strettamente legato all’espressione dei livelli sensoriali e alla possibilità di favorire un processo di apprendimento dell’esperienza emotiva.
Infine per Winnicott l’unità mente corpo fu considerata lo scopo dell’evoluzione psichica in quanto può permettere lo sviluppo del vero Sé attraverso l’ «holding» materno.
L’evento è finalizzato a favorire l’acquisizione di specifiche competenze teorico-cliniche e di tecnica della Psicoterapia Psicoanalitica nell’ambito della relazione mente-corpo che può essere considerata alla base dell’esperienza umana e che assume estrema importanza nella comprensione e nel trattamento delle patologie gravi.
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