Le parole per dirlo: avvicinarsi alla Consultazione Psicoanalitica, Stefania Cimmino, Patrizia Gallo
Le parole per dirlo: avvicinarsi alla Consultazione Psicoanalitica
STEFANIA CIMMINO*, PATRIZIA GALLO**
*Società Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica, stefania67.scQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
**Società Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
I Centri di Consultazione S.I.P.P. sono presenti su tutto il territorio nazionale e offrono la possibilità di usufruire di tre colloqui gratuiti con un professionista psicoterapeuta che accompagna il paziente/utente in un percorso breve verso l’apertura di una finestra su se stessi e il proprio mondo interno, cercando insieme “le parole per dirlo”.
La consultazione diventa quindi uno spazio in cui due persone si incontrano e insieme fanno i primi passi che possono trasformare un malessere, un sintomo, in qualcosa che può cominciare ad essere pensato e di cui si può parlare.
La gratuità offerta, all’interno di un contesto istituzionale, può rappresentare un elemento che favorisce la possibilità di avvicinarsi ad una domanda interna personale e che può far nascere il desiderio di approfondire, di riflettere e iniziare una psicoterapia. Si, perché alle volte un disagio, un malessere può non trovare le parole e, di conseguenza, si può fare molta fatica a descriverlo. Alle volte, il nostro corpo può farsi portavoce attraverso sintomi fisici di sofferenze che appartengono al nostro mondo interno e all’intensità delle sue emozioni. Quindi, il corpo può parlare quando la mente fatica a rintracciare le parole e diventare il palcoscenico in cui si “teatralizzano” i drammi della nostra esistenza.
Per questo è importante trovare uno spazio in cui cominciare a vedere in una nuova prospettiva psichica e in cui dare un senso a quanto accade dentro di noi, anche attraverso le parole.
I tre colloqui hanno la funzione di accogliere il disorientamento, il dolore, la difficoltà e di offrire un sostegno nel difficile compito di “traduzione” dal linguaggio sensoriale a quello emotivo.
Attraverso la restituzione finale, nel corso del terzo colloquio, si fa un progetto insieme. Si può decidere di fermarsi a questa prima fase conoscitiva/esplorativa oppure proseguire con una psicoterapia e continuare in un viaggio di conoscenza, trasformazione e cambiamento di noi stessi e di quei contenuti di sé non più funzionali, migliorando il proprio benessere.
La nostra vita psichica è in continuo movimento e uno dei suoi compiti è far fronte ai cambiamenti che avvengono sia dentro che fuori di noi, in rapporto a particolari eventi biologici, somatici, relazionali e/o sociali, come l’adolescenza e la giovane età adulta, l’inizio o la conclusione di una relazione d’amore, la genitorialità, a partire anche dal solo desiderio di essa, la terza e quarta età e, ancora, nuovi inizi e conclusioni, lutti e perdite. Spesso nel breve tragitto della consultazione diviene fondamentale ricostruire i percorsi attraversati e quelli ancora in divenire o che si affacciano confusi all’orizzonte. Fondamentale è significare il presente, il senso della consultazione e di un possibile avvio di una psicoterapia in quel dato momento della nostra vita. Spesso si può aver paura o essere confusi, ma può accadere che una nuova possibilità di “stare al mondo” diventi tale solo nel momento in cui la si comincia a percorrere e la consultazione e la psicoterapia psicoanalitica divengono una finestra privilegiata sul divenire continuo della vita.
Per noi questo è il senso del viaggio psicoanalitico in noi stessi e in una psiche e in un mondo in continua trasformazione.
Bibliografia
Bollas C. (1989). Forze del destino. Psicoanalisi e idioma umano. Borla: Roma, 1991.
# Consultazione, Malessere, Psicoterapia